Uragano Otis devasta Acapulco in Messico
L’uragano Otis, devasta Acapulco in Messico lasciando 500mila persone senza elettricità. Il ciclone era una semplice tempesta tropicale martedì 24 ottobre. Il giorno dopo si sono ritrovati a che fare con un categoria 5 e venti medi oltre i 260km/h.
Tale depressione ha interessato questa città che conta 1 milione di persone. Una tempesta senza precedenti per la nazione messicana ed una delle più intense per la costa Pacifica orientale. Ad ora si contano alcune decine di vittime, ma il bilancio in merito è ancora da vedere. Sono in corso infatti piogge torrenziali anche nelle pianure interne e montagne con rischio di frane e allagamenti.
Immagine da infrarosso del ciclone Otis, con il landfall del suo occhio sulla costa messicana
Cicloni in rapida intensificazione
Tale ciclone è passato nel giro di 30 ore da venti attorno ad 80km/h , fino a quasi 200 in più nei valori medi, toccando poco a sud di Acapulco col suo occhio.
I modelli non sono riusciti ad interpretare bene questa rapida intensificazione, infatti alla maggiore vedevano venti non oltre i 119km/h (categoria 1).
Probabilmente l’anomalo riscaldamento dell’Oceano Pacifico complice El Nino ha dato un suo contributo in questo evento particolarmente estremo.
Tuttavia è uscito a fine agosto di quest’anno un articolo scientifico su Nature che ha mostrato come sull’Oceano Atlantico, i mari più caldi anche a causa del riscaldamento globale rendono più carburante e quindi più facile l’intensificazione di questi cicloni. Questo mostra come ci sia ancora molto da studiare in futuro per prevedere tali fenomeni.
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Immagine di Tomer Burg
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