Uno sguardo all’estate tra caldo e siccità
Il 1° Giugno in meteorologia ha inizio l’Estate, mentre ricordiamo che in astronomia comincerà con il solstizio, il 21 di questo mese. Entriamo quindi nelle giornate con maggior ore di luce.
Abbiamo visto però già un inzio estivo con Maggio che ha presentato un caldo record con diversi valori mensili superati (Firenze 36.1°C e Pisa 34.4°C valori anomali anche per Agosto e Luglio). Una prima parte del 2022 che è rimasta contraddistinta dal dominio di figure anticicloniche (soprattutto quello africano) come mai o raramente si era visto in alcune zone dello stivale. Questo ha portato lunghi periodi con temperature sopra la norma e siccità davvero storiche.
Una situazione davvero difficile in vista dell’inizio della stagione più calda. Vediamo quindi di capire cosa sta succendo.
Caldo precoce quali le conseguenze?
Le ondate di caldo hanno impatti sulla salute umana in particolare nei soggetti più fragili e anziani. Condizione che viene aggravata dall’inizio anticipato di temperature così alte a cui il corpo umano ancora non si è adattato.
Oltre all’uomo importanti conseguenze si trovano in ulteriori danni all’agricoltura e la vegetazione forestale. Valori sopra i 30°C portano un importante stress termico e idrico sulle piante che nelle aree boschive vengono esposte al rischio incendi. Fiori e frutti invece vengono messi a rischio lessature con impatti importanti nelle produzioni. Questo si va ad aggiungere ai suoli completamente asciutti.
Le temperature del mar Mediterraneo risultano già molto elevate attualmente con punte di 25°C (valore 5°C sopra la norma) e facendo un confronto con lo scorso anno il riscaldamento anomalo è davvero rilevante. Purtroppo le ripercussioni le vivono anche gli ecosistemi qui presenti.
Tutto questo calore potrebbe in futuro essere sfruttato verso la stagione autunnale (ma chissà anche prima) per la genesi di intense fasi perturbate.
Anticiclone Africano ormai sempre più presente
L’Anticiclone africano è ormai sempre più protagonista dell’estate (ma non solo) a causa della diminuzione del gradiente termico tra le latitudini più settentrionali e le nostre, instaurato dal riscaldamento e fusione del ghiaccio Artico.
Il flusso occidentale portante così perde di velocità di scorrimento da ovest verso est permettendo delle fasi di blocco con la continua risalita di aria calda sub-tropicale. Questo ci fa capire come le estati italiane prima vedevano con maggior frequenza l’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre che porta temperature più miti oceaniche.
Senza questa situazione, le correnti occidentali scorrerebbero con maggior rapidità da ovest verso est favorendo l’espansione di quest’ultimo anticiclone.
Un problema ulteriore è che sappiamo quanto al caldo africano corrisponde il caldo anomalo con temperature ben elevate ed un alto tasso di umidità. Proprio tutto questo calore che va ad accumularsi diventa carburante per la genesi temporali severi al primo sbuffo instabile come accaduto il 28 Maggio.
L’assenza dell’Azzorre quindi prepara anche il terreno per la genesi di fenomeni estremi, esasperando i contrasti termici sul territorio.
Siccità e perdita dei ghiacciai
La situazione siccità sul nostro paese rimane davvero drammatica sulla pianura padana , il Centro e il meridione ad esclusione delle due isole maggiori. Situazione difficile nei fiumi principali come il Po, l’Arno, il Tevere nessuno è risparmiato da questo lungo periodo di poche piogge.
Le temperature elevate, unite anche ad una pessima qualità delle precipitazioni risultano un mix terribile. Se infatti piove meno, succede che gran parte di questa cade in minor giorni non permettendo un ottimale assorbimento per le falde acquifere.
Torino continua a essere una delle città italiane più colpite dall’eccezionale anomalia caldo-secca degli ultimi mesi.
Qui il periodo dicembre-maggio è il più secco della serie addirittura dal 1802 con appena 94mm caduti. Non era mai accaduto un evento di simile portata. Sempre la stessa località ha visto il maggio più caldo dal 1753 con una temperatura media di +20.6°C (+2.5°C rispetto i valori mensili).
Cosa accade quando un suolo si trova sprovvisto di umidità al suo interno? In parole semplici si surriscalda in maniera maggiore senza la presenza di quella che l’acqua si dimostra essere un efficace coperta termica.
L’acqua è una risorsa naturale fondamentale per la sopravvivenza degli esseri viventi ed i cambiamenti climatici, insieme alle attività antropiche, stanno influenzando il ciclo idrologico e la futura disponibilità idrica. Interventi ed azioni per preservare questo elemento fondamentale devono interessare tutti i livelli della società, dalle amministrazioni, alle industrie, al singolo cittadino.
Tra mancanza di perturbazioni e gran caldo non se la possono certo passare bene i nostri ghiacciai almeno in gran parte dove la loro fusione estiva è già partita in anticipo.
Dando uno sguardo al ghiacciaio Ciardoney (2850m, Gran Paradiso) la neve delle precedenti stagioni si è esaurita al 24 maggio. Si tratta della data più anticipata (circa un mese e mezzo prima) rispetto a quanto accaduto nell’ultimo trentennio. Viste anche le prospettive estive c’è preoccupazione per una rilevante deglaciazione alpina e la mancanza di riserve idriche.
Tendenza estate 2022
E’ impossibile fare una previsione al dettaglio di cosa ci porterà questa estate 2022 sulla penisola. Tuttavia i principali centri previsionali stagionali indicano temperature sopra la media 1981-2010 e minor piovosità. I dati ormai ci dicono che negli ultimi 30-40 anni i valori termici sul nostro territorio sono aumentati di circa +1.5°C in questa stagione.
Resta quindi elevata la possibilità di ondate di calore, e se avremo poche precipitazioni la situazione siccità e mancanza d’acqua diventerà una criticità ancora maggiore.