Tromba d’aria o downburst?
Quante volte avete sentito in tv, o letto sui giornali “tromba d’aria si abbatte sul tale paese” senza però che sia stato visto nessun vortice, ma ci siano solo immagini di danni, tipicamente qualche albero sradicato o tegole volate via?
Sappiamo bene infatti come il termine “tromba d’aria” venga abusato giornalisticamente per indicare ogni episodio di vento forte. Il che è due volte sbagliato, sia scientificamente che linguisticamente. Scientificamente perché nel migliore dei casi sto parlando di un fenomeno senza avere la certezza che sia avvenuto, cioè nel caso non sia chiaro se c’è stato un vortice o solo vento lineare, mentre nel peggiore sto deliberatamente dicendo che si è verificato un evento quando è palese che non è così.
Linguisticamente perché è come se avendo davanti un cane e un gatto, li chiamassi entrambi “cane” perché alla fine han sempre 4 zampe.
Tornado e tromba d’aria
Non dovrebbe poi esserci bisogno di ribadire il fatto che i termini tromba d’aria e tornado sono sinonimi, e che si riferiscono allo stesso evento meteorologico, ma a quanto pare questo concetto continua a rimanere oscuro non solo ai giornalisti, ma anche tra alcuni scienziati.
Si sono visti articoli sostenere che i tornado sono solo quelli più grossi e potenti, mentre le trombe d’aria sarebbero le loro sorelle più piccole e deboli.
A questo punto sarebbe bello capire come stabiliamo la linea di demarcazione tra quello che è un tornado e quello che invece è una tromba d’aria. È quasi impossibile misurare l’intensità del vento in un vortice in tempo reale a meno di non avere a disposizione radar doppler portatili come negli Stati Uniti, o che quello prenda in pieno una stazione meteo. Ovviamente senza distruggerla. Con il diametro? Ma anche qui, la storia è piena di esempi di vortici molto stretti che arrivano al grado F4, e grossi tornado wedge che non superano l’F1.
Distinguere i danni da tornado e quelli da downburst
Comunque, torniamo alla situazione che abbiamo visto all’inizio. Abbiamo dei danni da vento ma non ci sono foto o video dell’evento che li ha causati. Possiamo in qualche modo capire se è passato un tornado o se si è trattato di forti raffiche lineari?
Sì, possiamo! Ci sono delle caratteristiche nei danni alle costruzioni, e soprattutto alla vegetazione, che ci possono fare propendere per un evento vorticoso piuttosto che per forti raffiche.
Queste caratteristiche non hanno niente a che fare con la gravità dei danni. Un downburst molto intenso può generare venti anche superiori a 200 km/h, in grado di danneggiare pesantemente le abitazioni o di sdraiare un intero bosco. Quello che dobbiamo guardare è la disposizione di questi danni.
Danni alla vegetazione
Prendiamo per primi gli alberi, che sono forse gli indicatori più semplici su cui possiamo vedere le differenze di effetti tra tornado e downburst.
Nel caso di raffiche lineari, avremo alberi abbattuti, sradicati o spezzati tutti verso la stessa direzione.
In caso invece di un tornado potremo trovare alberi anche molto vicini abbattuti in direzioni diverse, oltre che alberi con rami strappati o addirittura scortecciati a causa della forte corrente rotatoria e ascendente.
Vediamo qualche esempio reale prima di danni da vento lineare e poi da tornado.
A volte, quando un tornado attraversa un bosco, nelle immagini dall’alto appare una disposizione degli alberi abbattuti che segue la rotazione in senso antiorario del vortice.
Lo stesso pattern lo possiamo osservare nei campi di mais, grano o riso. In caso di venti lineari si crea un vasto canale con tutte le piantine coricate nella stessa direzione, mentre in caso di tornado abbiamo una scia ristretta con la vegetazione abbattuta in direzioni opposte.
Danni alle costruzioni
Per quanto riguarda i danni alle costruzioni, è più difficile distinguere tra quelli tornadici e quelli da raffiche. Generalmente i downburst colpiscono soprattutto i tetti, che a seconda dell’intensità del vento possono perdere solo delle tegole oppure essere completamente asportati.
Un tornado, oltre ai tetti, danneggia spesso anche le facciate delle case, che bersaglia con la grande quantità di detriti che solleva e scaglia con violenza.
Nei tornado violenti poi i venti arrivano a velocità che le raffiche lineari non possono raggiungere, abbattendo completamente alcuni piani o addirittura intere abitazioni. In questi casi però ovviamente non ci possono essere dubbi sul fenomeno che ha causato danni così devastanti.
Chiaramente, se all’analisi dei danni aggiungiamo quella delle immagini radar e satellitari del momento in cui si sono verificati potremo avere un’idea ancora più chiara di quello che è successo. La certezza però, in assenza di foto o video dell’evento, può essere data solo nel caso siano disponibili immagini radar radiali (cioè che mostrano la direzione dei venti).
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