Supercella HP lombarda, 25 luglio 2021
Altra giornata dall’evoluzione incerta. Possibilmente ancora più incerta del giorno precedente. I principali modelli vedono la formazione di possibili forti temporali sul Piemonte a Nord del Po, che diventerebbero agevolmente supercelle dato il consistente shear del vento.
La situazione di partenza nel pomeriggio però non è molto incoraggiante. L’atmosfera ha tutta l’aria di essere molto scarica. Non c’è nemmeno cumulogenesi sulle Alpi Occidentali. Più a Nord invece diversi ammassi temporaleschi insistono da tempo addossati ai rilievi tra Nord Piemonte e Lombardia.
Mentre attendo l’evoluzione a Vercelli continuo a tenerli d’occhio chiedendomi sempre più spesso se non sia il caso di mollare brutalmente la posizione e correre a Est.
Si va a Est
A un certo punto, all’incirca alle 16, con la situazione a Ovest ancora di calma piatta, decido. Si va verso Est. Obiettivo: superare Milano e sperare che i temporali ora sul comasco inizino a scendere verso la pianura.
È un azzardo certo, perché è comunque possibile che un eventuale nucleo temporalesco si accenda dal nulla in Piemonte, è già capitato in passato che si sia passati rapidamente da una situazione di stabilità quasi assoluta all’esplosione di una supercella. Ma non ho ripensamenti, imbocco la A4 e vado verso Milano.
Durante il tragitto vedo un cumulo nuovo, sotto il quale ancora non sta cadendo la pioggia, più a Sud rispetto ai temporali del Nord Lombardo, praticamente sopra Milano. Bisogna arrivare a Est di quello prima che inizi a precipitare, perché potrebbe essere il segnale di uno sviluppo più verso le pianure del sistema. Fortunatamente è domenica, e l’autostrada nel tratto cittadino di Milano è molto meno trafficata del solito.
Riesco quindi a portarmi a Est della città e giunto a Trezzo sull’Adda (MI) vedo che sotto il cumulo che ho da poco superato, prendendomi solo un breve rovescio di goccioloni, si è già formata una spessa cortina di precipitazioni.
La supercella tra Milano e Brescia
Proseguo quindi verso Est e a Ovest di Bergamo succede quello che immaginavo potesse accadere: i temporali iniziano via via a staccarsi dalle Alpi per prendere una direzione più verso Est-Sud-Est, approcciando quindi la pianura. La cella più meridionale inizia anche a mostrare segni di rotazione, con la struttura che evolve in quella di una supercella Hp.
All’altezza di Bergamo il temporale perde un po’ di compattezza e definizione, anche se la rotazione diventa sempre più evidente.
È a Est del capoluogo, tra Bergamasco e Bresciano, che però la supercella inizia ad assumere connotati spettacolari. Il mesociclone diventa sempre più esteso,
con diverse bande di inflow che ne vanno a modellare e scolpire la struttura.
Intanto frequenti fulmini nube suolo cadono ripetutamente appena a Nord del mesociclone, nell’area delle intense precipitazioni, caratterizzata da un colore che va dal verde tipico della grandine a un più particolare giallino dovuto all’interazione con il sole.
Nei pressi di Grumello del Monte (BG) la supercella si intensifica ancora, con la base che si abbassa di livello e una colossale banda di nubi che entrano nell’updraft da Sud e, trainate dalla rotazione, vanno ad avvilupparsi intorno al meso. Qui esco dall’autostrada per trovare buona visibilità ma in breve la velocità con cui si muove il temporale mi costringe nuovamente a ripartire verso Est.
Guadagno un po’ di spazio tra me e la supercella arrivando in zona Erbusco (BS). Qui finalmente la visibilità è di nuovo perfetta e mi fermo a riprendere l’impressionante sistema che adesso sta percorrendo esattamente la stessa direzione della A4. La struttura è sempre di tipo Hp, con intensi rovesci anche sotto il mesociclone, che man mano che la cella si avvicina prendono sempre più una sfumatura verde.
Il temporale non sembra proprio volersi indebolire, e devo quindi spostarmi nuovamente ancora più a Est. Cambia però la sua direzione di spostamento, non più Sud-Est ma Est pieno. A Rovato (BS) quindi mi trovo in posizione leggermente meridionale rispetto al mesociclone, comunque ancora spettacolare. e con la base ricca di turbolenze.
Solo giunto su Brescia il temporale, risentendo della vicinanza dei rilievi, inizia a indebolirsi esaurendosi poi in zona Lago di Garda.
Nel ritorno verso Ovest incontro un’altra piccola supercella, ma di debole intensità e priva di caratteristiche davvero interessanti, poco a Ovest di Milano.
Temporali in Piemonte in serata
Intanto per tutto il pomeriggio la situazione nel target iniziale a Ovest è rimasta di calma perfetta. Alcuni temporali si formano soltanto in serata, a dimostrazione del fatto che le condizioni fossero favorevoli ma qualcosa sia “andato storto”.
Tra questi, un nucleo a Nord-Ovest di Vercelli nato poco dopo le 20 assume per breve tempo le caratteristiche di una supercella, anche se la cosa maggiormente degna di nota è l’intensa attività elettrica, con frequenti fulmini nube-suolo anche positivi.
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