Smog in aumento specie al Nord
Bentrovati complice anche questa imporante fase anticiclonica lo smog è in aumento specie al Nord Italia.
Da diversi giorni ormai la nostra penisola è coinvolta dall’anticiclone africano anche su gran parte dell’Europa.
L’alta pressione però in autunno non vuol dire tempo sempre soleggiato e mite ma possono formarsi nebbie o foschie nelle pianure e valli interne grazie alla minor radiazione solare. Si forma uno strato di inversione termica in cui la temperatura dell’aria aumenta con il salire di quota, al contrario di come accadrebbe in condizioni normali. Questo crea un “tappo” che impedisce i moti verticali della massa atmosferica e quindi questo comporta un accumulo di sostanze inquinanti.
In tutto questo la forma del catino padano chiusa tra i rilievi non aiuta nellla dispersione dello smog. Per fortuna ancora non sono accesi i riscaldamenti, ma la situazione si fa già preoccupante e visibile anche dal satellite.
Allerta smog in diverse città italiane
La pianura Padana risulta in questi giorni la zona più inquinata d’Europa come mostra la mappa qui sotto del 19 Ottobre sulle concentrazioni di PM10. Alcune stazioni rilevano punte fin quasi 100µg/m3, il doppio rispetto ai limiti stabili. I colori accesi verso la penisola Iberica indicano invece la risalita della polvere sahariana in alta concentrazione dal nord-Africa.
Da inizio anno ai primi di Ottobre 2022 sono già 3 città su 13 ad aver passato il limite soglia di 35 giorni dove i valori di PM10 non devono superare i 50 microgrammi/metro cubo secondo il report di Legambiente. Le tre località sono Torino(69) , Milano (54) e Padova (47) già in zona rossa. Nessuna città comunque rispetta i valori medi annui suggeriti dall’Oms oltre al PM10 anche per il PM2.5 (particolato fine avente dimensioni minori o uguali a 2,5 micron) e l’NO2(biossido di azoto) con eccedenze rilevanti.
L’Italia per questo è a rischio di nuove procedure d’infrazione (3 sono già attive) e multe miliardarie.
L’inquinamento atmosferico ha un impatto importante sulla nostra salute. Infatti secondo le ultime stime il 17% dei morti per lo smog in Europa è italiano (1 su 6). Nel continente europeo oltre 300mila persone ne sono morte prematuramente nel 2019.
Per risolvere la situazione si è fissata la neutralità climatica entro il 2050 con un piano di emissioni zero. Per raggiungere tale obbiettivo però occorre ancora fare molto per incentivare e potenziare i trasporti rendendoli meno impattanti e più sostenibili, mobilità elettrica, accellerare il percorso di decarbonizzazione, ecc.