Il “triplo tuffo” della Nina
Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale pare ormai molto probabile il “triplo tuffo” della Nina (3 anni di seguito che abbiamo la sua presenza).
La Nina era incominciata nel Settembre 2020 e fermatasi solo sull’emisfero boreale nell’estate 2021. Sarà così la terza stagione invernale di fila ad aver tale componente. Dal 1950 ad oggi solo altre due volte è successo.
Gli ultimi aggiornamenti indicano un 75% di probabilità che La Niña persista nel periodo dicembre-febbraio 2022/2023 e un 60% tra gennaio-marzo 2023. Al 55% invece il possibile passaggio di condizioni neutre ENSO (né El Niño né La Niña) durante febbraio-aprile 2023.
Cos’è la Nina?
E’ un raffreddamento a larga scala delle temperature superficiali dell’Oceano Pacifico equatoriale centrale e orientale. El Nino rappresenza invece il fenomeno opposto con un riscaldamento di questo oceano.
Questi sono i principali fattori a determinare il clima terreste, ma non sono gli unici indici teleconnettivi.
La Nina è un fenomeno naturale, ma sta manifestandosi in un contesto chiamato cambiamento climatico che ricordiamo esser indotto dall’uomo. Quest’ultimo sta portando temperature globali sempre più elevate con un’estremizzazione del clima.
La persistenza di questo fenomeno sta prolungando le condizioni di siccità e inondazioni nelle regioni colpite. La comunità internazionale è particolarmente preoccupata per la catastrofe umanitaria in atto per milioni di persone nel Corno d’Africa, a causa della più lunga e grave siccità della storia recente. Alluvioni devastanti in Pakistan e in Australia.
Nonosta l’effetto “rinfrescante” della Nina il 2022 rischia di piazzarsi tra i 10 anni più caldi di sempre a scala globale.