Il mostro del Garda, 13 luglio 2021
Altra giornata con possibili temporali violenti al Nord. Questa volta il target principale è decisamente più a Est rispetto alla settimana precedente, tra Mantovano, Veronese e Vicentino. Nel pomeriggio una dryline in risalita dall’Appennino dovrebbe creare le condizioni ideali per la genesi di intense supercelle, con tutti i rischi annessi.
Non essendo ben chiaro l’orario in cui potrebbero iniziare a formarsi i fenomeni, mi porto sul target già in tarda mattinata. L’atmosfera è molto carica, con circa 30°C e vento sostenuto da Est. Alcuni temporali prefrontali sono già attivi sulla Lombardia centro-orientale e sull’Appennino Emiliano.
Primi temporali e indecisione
A un certo punto una cella sembra voler scendere verso la pianura nel Modenese, e inizio a muovermi verso Sud-Est. Il vento però soffia ancora da Est; se quella cella fosse partita lungo una dryline nella zona di Verona il vento sarebbe molto probabilmente già da Ovest o Sud-Ovest. Fatte queste considerazioni mi fermo prima di giungere a Legnago e torno verso Nord-Ovest. Infatti il temporale in questione non da ulteriori segni di intensificazione.
Nello stesso tempo però i temporali in Lombardia, ormai giunti tra Cremonese e Mantovano, diventano sempre più intensi. Questo non è del tutto atteso, perché in teoria prima dell’ingresso della dryline i temporali prefrontali sarebbero dovuti essere perlopiù deboli e disorganizzati. Probabilmente la grande energia disponibile sta sopperendo alla mancanza di un vero e proprio innesco.
In particolare la cella più meridionale della linea sul Mantovano comincia a prendere il sopravvento sulle altre, con il suo nucleo che al radar diventa un enorme fondoscala in veloce spostamento verso Nord.
Raggiungo quindi Verona e, nel delirio delle tangenziali dove capire che strada bisogna imboccare per prendere la direzione giusta, riesco a dirigermi verso Ovest per intercettarla.
La supercella verso il Lago di Garda
L’umidità è altissima e per un bel pezzo si vede solo un cielo molto scuro verso Sud-Ovest. Poco a Est di Est di Sona (VR) inizia ad apparire la base di un evidente mesociclone. La supercella, di tipo Hp, punta dritto per dritto il Lago di Garda. Continuo ad avvicinarmi al temporale, che si trova ancora più a Sud rispetto alla mia posizione, e via via il suo aspetto si fa sempre più spettacolare.
In avvicinamento alla supercella a Ovest di Verona:
Tra Sona (VR) e Bussolengo (VR):
A Lazise (VR) il mesociclone immenso e striato mi si staglia davanti , con alle spalle intensi rovesci di pioggia e grandine che, uniti all’altissima velocità di spostamento del temporale, rendono l’atmosfera decisamente inquietante.
A questo punto, con il Lago di Garda a un passo e la supercella ormai vicina, mi muovo verso Nord lungo la A22, accompagnando il temporale che a pochi km da me esibisce un livello di condensazione delle nubi sotto il mesociclone davvero basso. È impressionante vedere come i primi rilievi delle Prealpi siano più alti rispetto alla wall cloud.
Arrivato ad Affi (VC), lascio che la supercella sfili a Ovest, continuando a seguire perfettamente il lago fino al Trentino. Al passaggio dell’imponente mesociclone la luce si abbassa moltissimo, tanto che si accende l’illuminazione pubblica.
Sul lago si formerà anche una piccola waterspout che andrà a toccare la sponda nord-occidentale, potendo quindi essere classificata come tornado. Ma è nell’alto Mantovano, a Sud-Sud-Ovest del Lago di Garda, che il temporale causa i danni maggiori, sia a causa delle intense raffiche di vento lineare che per la grandine, che ha raggiunto dimensioni fino a 6-8 cm.
Linea temporalesca serale in Piemonte
Dopo questo autentico mostro, l’atmosfera sulla pianura sembra stabilizzarsi, ma rimangono alcuni temporali addossati alle Alpi. La dryline entrerà nel tardo pomeriggio e darà vita a una nuova supercella nel Veronese, ma il passaggio prefrontale ben più intenso del previsto probabilmente ha ridotto l’energia in atmosfera, e la sua intensità sarà nettamente inferiore.
Ma intanto io sono già tornato a Ovest, dove mi godo una discreta linea di temporali sulle colline del Monferrato, con fulmini nube-suolo ottimamente visibili grazie all’aria secca entrata nel pomeriggio. Poco prima di dissolversi il sistema spara anche un bel fulmine positivo che, uscita dalla parte alta dell’updraft, si scarica abbastanza vicino a me.
Questi temporali sono stati responsabili di accumuli fino a 20 cm di grandine piccola tra Cuneese, Astigiano e Torinese.
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