Grandine record al Nord-Est, 19 Luglio

Nella giornata del 19 Luglio, è bastato un primo e lieve calo dell’anticiclone africano per determinare della grandine da record al Nord-est. Pensate che tra padovano e trevigiano i chicchi hanno probabilmente superato i 10-12cm di diametro, un valore davvero eccezionale.

Per la dimensione della grandine parliamo di un evento paragonabile a quella distruttiva di Pescara del 10 luglio 2019, ma in un’area ben più vasta. A memoria infatti da quando seguiamo questi eventi dal 2014 non ci sono altri precedenti di pari entità.

Diverse le supercelle che si sono rapidamente sviluppate, producendo grandine grossa sulla pedemontana di Bergamo, Brescia, scendendo lungo la sponda occidentale del Lago di Garda, per seguire il mantovano e fino alla Romagna centro-settentrionale.

Altri due nuclei severi si sono sviluppati: uno lungo il trevigiano dalle zone montane alla pianura fino a lambire il veneziano orientale; il secondo dalla pedemontana vicentina verso le zone a nord di Padova e a sud-est di Venezia come indicato in mappa.

Diverse grandi città sono state evitate dai violenti temporali, ma ad alcune è andata male come a Mantova e nei quartieri nord di Padova.

La scia dei danni comunque è davvero importante in molte zone del Nord-est. In gran parte delle aree gialle segnate in mappa sono andate perse auto, danneggiate le abitazioni, alberi abbattuti assieme alle coltivazioni degli agricoltori sempre più martoriati.

Si segnalano al momento circa 100 feriti(probabilmente potrebbero essere di più) e nessuna vittima per fortuna

In mappa abbiamo segnato con i cerchi rossi tutte le zone da dove sono arrivate segnalazioni di grandine grossa almeno 4-5cm di diametro. In giallo tratteggiato è indicato il percorso delle supercelle più importanti e anche abbiamo indicato le zone con grandine di almeno 10cm di diametro.

Alcuni dettagli sull’accaduto

L’energia disponibile per la genesi dei fenomeni temporaleschi era davvero notevole. Parliamo di un cape molto rilevante oltre 4000j/kg, dettato da temperature troppo elevate sulla nostra penisola ed assieme una discreta vorticità in quota.

I venti in uscita dai primi temporali sulle aree alpine si sono scontrati con l’aria più calda in risalita dal Mar Adriatico (29°C qui la temperatura superficiale marina) amplificando la convezione.

Perchè grandine grossa? Come mai questi lobi? Clicca qui per un approfondimento

Valori termici più elevati (sia terrestri che del mare) rispetto alla normalità del periodo permettono al presenza di maggior vapor acqueo cioè la linfa per i temporali. Tutto questo sta favorendo eventi meteorologi estremi sempre più frequenti.

Qui a seguire una carrellata di foto e video di ieri!

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Federico Baggiani

Mi occupo di divulgazione scientifica nel campo della meteorologia, con attenzione particolare per temporali e fenomeni estremi. Gestisco i canali social di Tornado in Italia, Meteo in Italia e Meteopisano.

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