Continua l’emergenza siccità del Po
La siccità continua a peggiorare sulla nostra penisola. Secondo AIPO, l’ente che gestisce il Po, la mancanza d’acqua da questo fiume è davvero rilevante, tanto che si parla di situazione mai vista negli ultimi 70 anni.
Nulla è cambiato da ormai tanti mesi (specie da Dicembre 2021) sono pochissime le precipitazioni al settentrione, ma le criticità si stanno estendendo verso il centro-sud.
Le piogge tra fine Aprile e Maggio hanno portato solo un momentaneo sollievo ai terreni, fiumi e laghi del nord. Fenomeni molto irregolari e localizzati, accompagnati da grandinate e forti venti.
A tutto ciò bisogna aggiungere un periodo con caldo rilevante tra metà Maggio e Giugno dove le temperature sono andate sopra la norma mediamente di +2/+3°C. Una situazione che certo non ha aiutato.
La stagione primaverile 2022 purtroppo non è stata ai suoi livelli con poche perturbazioni di passaggio sull’Italia. Si è classificata come la terza meno piovosa di sempre dietro al 2003 e 2017. Pensate che quasi il 50% delle aree agricole si trova in zone con siccità severa-estrema.
Le Alpi sono già senza neve e con i laghi ai minimi storici. Addirittura si sta valutando la sospensione di acqua notturna in 125 comuni tra Piemonte e Lombardia. Ripercussioni non solo all’agricoltura con il cambio di alcune coltivazioni (come il riso che richiede tanta acqua) e la minor produttività, ma anche sull’allevamento e sulla produzione idroelettrica.
Purtroppo la tendenza non vede un miglioramento sostanziale, visto che siamo nella stagione meno piovosa dell’anno. Anzi nei prossimi giorni riprenderà a fare molto caldo con valori massimi che risaliranno anche oltre i +35°C entro il weekend della terza settimana di Giugno.
Un focus sul Po è il dramma dell’intrusione salina
Il cuneo salino lungo il Po ormai è salito oltre i 15km di estensione, a causa dei livello molto bassi del fiume. Nella zona di Pontelagoscuro siamo scesi sotto i minimi storici toccando i 301,6 metri cubi al secondo (la soglia critica sarebbe 450 mc/sec).
Questo ha portato al blocco dell’irrigazione in alcune aree vicine al delta del po. Qui sono state attivate delle pompe di emergenza per rendere possibile la vita delle colture.
Secondo ANBI senza miglioramenti potranno essere contaminate anche le falde ad uso potabile in tali zone.
Alcuni studi indicano delle soglie da cui l’invasione salina dovuta all’innalzamento del livello del mare può procedere in maniera quasi irreversibile.
Bisognerà quindi utilizzare pratiche di gestione e in contrasto a questo evento per evitare di raggiungere tale livello supper risultano limitate. Sappiamo infatti che l’intervento princiale per risolvere il problema casca sempre nella mitigazione ai cambiamenti climatici e quindi ad esempio la riduzione dell’emissione di gas serra.