Clima: è urgente agire adesso, il rapporto IPCC
“E’ urgente agire subito sul clima per un futuro vivibile” questo è quanto è emerso dalla pubblicazione del Sesto Rapporto di Valutazione sui Cambiamenti Climatici(AR6) del 20 Marzo 2023 dell’IPCC .
Questo rapporto integra i risultati di 3 gruppi di lavoro (basi fisico-scientifiche 2021 – Impatti, adattamento e vulnerabilità 2022 – Mitigazione dei cambiamenti climatici 2022) e 3 rapporti speciali (Riscaldamento Globale 1.5 del 2018 – Climate Change and Land 2019 – Oceano e Criosfera in un clima che cambia 2019).
AR6 da così un ampio sguardo sul passato, il presente e il futuro dei cambiamenti climatici fino al 2100 e fornisce risposte sui rischi e anche le azioni da prendere nel breve periodo dalla società.
IPCC è il principale organismo internazionale per la valutazione del climate change in maniera obiettiva, aperta, trasparente e creato nel 1988 dall’organizzazione mondiale della meteorologia(WMO). Tale ente produce rapporti sul Clima dal 1990 ad oggi, fatti attraverso un rigoroso percorso di ricerca e revisione per garantire la massima qualità; all’interno sono coinvolti circa 1400 scienziati.
I messaggi principali sono tre : gravità, urgenza e speranza anche.
Rimane importante non far salire il riscaldamento globale oltre 1.5°C rispetto all’era pre-industriale, considerando però che il margine di manovra per riuscire in questo è stretto. Nel periodo 2011-2020 la temperatura globale è arrivata ad un +1.1°C. Questo sta già portando diversi danni agli ecosistemi sempre più irreversibili, e al di sopra del limite sopra citato, per alcune popolazioni o specie, non ci sarà più modo di adattarsi.
Il rapporto ribadisce che gli accordi di Parigi messi in campo dalle nazioni non sono sufficienti di questo passo infatti potremmo arrivare a +3.5°C entro il 2100. A livello globale bisognerebbe infatti raggiungere il picco delle emissioni nel 2025 e dimezzarle entro il 2030.
Lo scenario è grave ma ci sono soluzioni promettenti. Importante che tutti gli strumenti possibili possano agire insieme sul campo sia le energie rinnovabili, il nucleare, ecc. Fondamentale un rilevante aumento degli investimenti in merito.
L’azione è necessaria a tutti i livelli e ognuno di noi può fare la sua parte.
Alcuni aspetti sul rapporto di sintesi
Siamo ormai a più di un secolo di uso dei combustibili fossili e tale uso sta portando all’emissione di gas serra senza precedenti con eventi meteorologici sempre più estremi. Coloro che hanno contribuito meno al cambiamento climatico stanno ricevendo i maggiori impatti come ad esempio le popolazioni del Corno d’Africa.
La mappa a seguire mostra la variazione delle temperature mondiali annualmente arrivando fino al 2020 e poi a seguire indica gli scenari futuri in base ai gas serra. Dal basso scenari con poche emissione, in alto gli scenari a maggiori emissioni. Si può inoltre notare come un bambino nato ora possa subire molti più eventi estremi estremi rispetto ai suoi nonni.
Quindi senza un’azione urgente , efficace, equa il cambiamento climatico minaccerà sempre più la biodiversità e il benessere delle generazioni attuali e future.
Possiamo limitare il riscaldamento globale a 1.5°C e 2°C, ma le azioni devono essere immediate nella riduzione dell’inquinamento atmosferico. Attualmente non siamo su questa strada come mostra la linea arancione. Per rimanere ai 2°C devono essere ridotte le emissioni del 21% entro il 2030 e il 30% entro il 2035 ovviamente di più se vogliamo stare sotto 1.5°C
Esistono molteplici opportunità per intervenire sul clima integrando misure di adattamento al climate change con azioni che promuovono la sostenibilità. Questo migliorerà la salute, i mezzi di sussistenza e ridurrà la povertà e la fame. Tale sviluppo resiliente diventa però sempre più complesso con l’aumento delle temperature globali.
Nel grafico a seguire vediamo a sinistra il punto di partenza, cioè la situazione attuale, mentre nella parte destra il “2100” data in cui sarebbe auspicabile, o meglio necessario, non aver superato gli +1.5 gradi. Si può passare da una traiettoria all’altra secondo le azioni future. Andando in avanti col tempo la finestra di opportunità che si riduce.
Per sostenere questo progresso serve l’impegno politico, cooperazione internazionale, gestione sostenibile degli ecosistemi, governance inclusiva, miglior accesso a risorse finanziare adeguate. Agire subito limiterà le perdite.
Cosa sta accedendo in Europa
Per il Mediterraneo ci si attende un ulteriore riscaldamento sia marino che terrestre, diventerà più arido complice le minori piogge e le temperature elevate.
Per l’Europa l’IPCC ha individuato 4 principali rischi: ondate di calore; rischi per caldo e siccità per l’agricoltura; scarsità idrica per i settori meridionali e maggior frequenza di inondazioni.