9 giugno 2024: la polvere del Sahara nei temporali lombardi
Il setup
Per la prima volta in questo 2024 c’è la concreta possibilità di avere temporali molto forti in Pianura Padana. In particolare il rischio di grandine di grosse dimensioni è alto sulla Lombardia centro-orientale, a causa della combinazione tra una buona quantità di energia a disposizione per la convezione e dello shear positivo dei venti.
I temporali dovrebbero formarsi in diverse zone. Per primi dovrebbero formarsi nuclei dalle Alpi occidentali in avanzamento verso Nord-Est, associati a un fronte freddo la cui coda lambisce il Nord Italia. I temporali più intensi però dovrebbero essere quelli prefrontali, cioè quelli che dovrebbero nascere nel settore caldo, davanti al fronte. Questa zona corrisponde proprio al centro-Est Lombardia come detto prima.
In questo setup c’è però una grossa incognita: la presenza di una grande quantità di polvere sahariana in sospensione, trascinata sul Nord Italia dalle correnti in arrivo da Sud. Questa polvere potrebbe seriamente mettere i bastoni tra le ruote alla convezione. Prima di tutto così tanta polvere in cielo diminuisce il soleggiamento, e quindi il riscaldamento dell’aria nei bassi strati, con l’effetto finale di una diminuzione del CAPE a disposizione dei temporali.
In più i granelli di polvere fungono da nuclei di condensazione delle goccioline sopraffuse che si trovano all’interno dei cumulonembi, impedendo la formazione di chicchi di grandine e favorendo invece forti piogge.
C’è quindi la possibilità che, a causa di un già presente stato di aria stabile che fa da tappo alla convezione, a cui si aggiunge l’effetto della polvere, i temporali prefrontali non riescano proprio a partire. Mentre l’evoluzione più probabile è quella di temporali che si formeranno comunque, ma risulteranno meno intensi rispetto a quanto previsto dai modelli (che non “vedono” la presenza della polvere).
I temporali
Mi porto comunque a Est di Milano, sotto un cielo coperto e lattiginoso, per osservare l’evoluzione degli eventi. Ovviamente data la visibilità limitatissima è molto importante tenere d’occhio il radar. A occhio è impossibile vedere eventuali cumuli in sviluppo.
Intorno alle 17 i temporali a Ovest sono già attivi. Alle 18:30 poi spunta il primo nucleo prefrontale. Questo si trova più a Nord-Est di quanto atteso, tra bassa bergamasca e Bresciano. Mi devo quindi muovere velocemente verso Est per intercettare il neonato temporale, che intanto inizia a muoversi verso Nord.
Per arrivare dalla parte giusta, cioè a Est della cella, devo attraversarne il rovescio. Ed è qui che gli effetti della polvere iniziano a farsi sentire. Innanzitutto non c’è grandine nonostante al radar sia presente un nucleo a fondoscala. E poi sotto il rovescio la luce è giallo scuro. Sembra quasi di attraversare una tempesta di sabbia!
Giunto in posizione nei pressi di Castrezzato (BS), vedo che il temporale sta cercando di organizzare una base, mentre i rovesci sono di un impressionante colore giallo intenso.
La struttura è di tipo supercellulare, ma fa una certa fatica a organizzarsi. La cosa davvero impressionante però è la luce. Questa si fa sempre più gialla man mano che il temporale si avvicina.
Quando mi trovo quasi sotto ogni cosa è gialla. Le nubi sono gialle, i rovesci sono gialli, tutto il paesaggio è colorato di giallo, è una situazione davvero surreale!
Si forma anche una discreta wall cloud, ma in breve tempo la struttura viene inglobata da un nuovo rovescio formatosi a Est rispetto alla supercella, che la nasconderà alla vista.
Mi porto più a Est per uscire dalle precipitazioni, ma non spunteranno più strutture degne di nota. Si verdrà solo un ammasso di precipitazioni, sempre di colore giallo (ormai arancio a causa del sole al tramonto) in cui si vedono i bagliori dei fulmini.
Per concludere, il video della caccia:
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