La supercella milanese del 20 aprile 2023
Una bassa pressione “inusuale”
Nel pomeriggio di giovedì 20 aprile, l’ingresso sulla Pianura Padana di una bassa pressione in moto retrogrado da Est verso Ovest crea le condizioni per la formazione di temporali soprattutto sulla Lombardia centro-occidentale, dove si crea una convergenza nei bassi strati tra il forte richiamo umido da Sud-Est e il vento più secco in discesa dall’Appennino.
Non si tratta di una situazione usuale per il Nord Italia, in quanto nella maggior parte delle occasioni temporalesche le saccature fanno il loro ingresso da Ovest. In questo caso invece l’instabilizzazione dell’atmosfera avverrà prima nelle aree orientali, per poi spostarsi via via più a Occidente.
La supercella sul Milanese
Diversi nuclei infatti si formano già nel primo pomeriggio a ridosso dell’Appennino Emiliano. È però verso le 16:30 che un nuovo temporale nasce proprio lungo l’intensa linea di convergenza che si va sempre più delineando, a Nord di Pavia. Questo inizia subito a spostarsi lentamente verso Nord-Nord-Est puntando il Milanese orientale e aumentando di dimensioni e intensità.
Nella prima fase la struttura assume l’aspetto di una supercella, con la base nettamente separata dai rovesci e la rotazione favorita dal buono shear direzionale dei venti. È anche la fase in cui i fenomeni associati sono più intensi, con i chicchi di grandine che raggiungono i 3 cm di diametro.
A questo punto il temporale non avanza più verso Nord-Est, ma rimane stazionario tra Milano e Lodi, bloccato proprio dalla dinamica dei venti nei bassi strati.
Nuovi nuclei iniziano a formarsi continuamente più a Sud e vengono inglobati dal nucleo principale, che continua a insistere nelle stesse zone. Gli accumuli alla fine supereranno i 130 mm nelle aree appena a Sud-Est del capoluogo lombardo.
L’attività elettrica si mantiene sempre elevata, con molti fulmini nube-suolo che cadono in tutte le zone del temporale.
Solo dopo le 20:30, con il calo della ventilazione da Sud-Est, il sistema smette di generare nuove celle e inizia a indebolirsi.
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