Temporali e tornado in Pianura Padana
Nella giornata di giovedì 13 aprile una bassa pressione di origine atlantica era vista fare il suo ingresso sulle regioni del centro-nord Italia.
Le regioni in cui la probabilità di formazione di temporali piuttosto intensi era più alta sarebbero state quelle della parte orientale della Pianura Padana (Est Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto). Queste zone si sarebbero trovate sul lato della depressione con correnti alle medie quote da sud-ovest, quindi con il setup migliore per avere fenomeni convettivi.
In più, tra Emilia-Romagna e Veneto, una dryline formata dalla convergenza tra aria umida richiamata dal mar Adriatico e vento più secco in discesa dall’Appennino avrebbe incrementato ulteriormente la probabilità di sviluppo di sistemi organizzati, anche di tipo supercellulare data la buona vorticità in quota.
L’energia a disposizione per la convezione, all’incirca di 1400 j/kg di CAPE, oltre che dall’aria calda e umida da sud-est, era anche fornita dalle ampie aperture soleggiate sulla pianura Padana orientale.
Alcuni temporali comunque si sarebbero potuti formare anche sul nord-ovest grazie all’ingresso di aria fredda. Infatti, intorno alle 12 ecco che le prime celle si sviluppano su Liguria di Ponente e Piemonte centro-orientale, con associati alcuni rovesci di grandine piccola come quello che ha imbiancato le strade della città di Novara.
Si tratta di sistemi multicellulari con celle perlopiù di breve durata in rapido avanzamento verso Est-sud-est.
Tornado a sud di Ferrara
Intorno alle 14:30 la dryline emiliana inizia a produrre, con una supercella che inizia a svilupparsi a Sud-Ovest di Ferrara. In breve tempo il nucleo aumenta la sua intensità e verso le 15 un tornado non condensato tocca il suolo proprio pochi Km a sud della città. Il vortice ha causato alcuni danni ad alberi, tetti e strutture agricole ed è stato classificato in modo preliminare come F0 sulla scala Fujita.
Intanto il fronte associato all’aria fredda continua ad avanzare verso Est, e raggiunta la Lombardia orientale incontra una zona con parametri termodinamici più favorevoli, e si sviluppa in una corposa linea temporalesca con sul suo lato avanzante una shelf cloud striata e molto estesa. La linea interessa Mantovano, basso Veronese, Ferrarese settentrionale e Rodigino per poi esaurirsi sul Veneto poco dopo le 19.