24 luglio 2021: supercelle tra Vercellese, Novarese e Biellese
La formazione di forti temporali sulle pianure del Nord-Ovest nel pomeriggio del 24 luglio 2021 è possibile, ma è tutt’altro che certa. I modelli sono contrastanti e, nonostante le condizioni termodinamiche siano molto favorevoli anche alla genesi di supercelle, non è chiaro se i temporali riusciranno a svilupparsi.
Nel primo pomeriggio infatti alcuni nuclei temporaleschi si formano sul verso il Canavese, ma non riescono a ingranare, soprattutto sulla pianura. Questo continuo sviluppo di celle però va probabilmente a cambiare le carte in tavola, perché poco dopo le 15 un nuovo nucleo riesce a formarsi più vicino alla pianura, a Sud di Ivrea (TO), sfruttando l’innesco dato dall’outflow delle cellette canavesi.
Prima supercella nel Vercellese
In poco tempo la nuova cella si rinforza e inizia a muoversi decisamente verso Est. Spintomi fino ad Albiano (TO) per osservare l’evoluzione del sistema, mi trovo un po’ troppo a Nord e mentre mi sposto per riguadagnare una buona posizione vedo pian piano apparire dalla cortina di precipitazioni il profilo di un evidente mesociclone in formazione.
Finalmente, a Bianzè (VC) sono davanti alla supercella. La struttura rotante è evidente, ma la base del mesociclone fa ancora fatica a organizzarsi a dovere.
Man mano che il temporale avanza verso Est però le cose iniziano a Cambiare.
A Santhià (VC) la condensazione delle nubi inizia a farsi più bassa e la situazione più turbolenta, con l’attività elettrica che aumenta e la cella che acquista vigore anche guardando il radar. Intanto il temporale continua ad avanzare velocemente. Giunto poco a Ovest di Vercelli la wall cloud con tanto di tail cloud rasoterra è completamente formata.
Intensificazione nella zona di Santhià (VC):
Formazione della wall cloud rasoterra a Vercelli:
A questo punto si presenta un problema. La supercella viaggia molto velocemente a Est, anzi, a causa della rotazione del mesociclone devia anche leggermente verso Sud-Est. Non ci sono però strade che da Vercelli vanno velocemente a Est. La A4 è impraticabile, troppo a Nord. La statale verso Novara pure, va a Nord-Est e porterebbe dritto nel nucleo più intenso dei rovesci. La strada per la Lomellina va troppo a Sud.
L’unica soluzione è quella di raggiungere il punto praticabile migliore possibile e farsi poi superare dal temporale. Così a Borgo Vercelli osservo l’impressionante base che mi si avvicina sempre più bassa e minacciosa, finché non inizio a essere bersagliato dai primo chicchi di grandine e trovo riparo.
Il perfetto mesociclone a Borgo Vercelli:
Una volta passato il rovescio di grandine più intenso, seguo ancora brevemente la cella dalla sua parte meridionale, osservando le turbolenze della parte posteriore del mesociclone fino a Robbio (PV). Il temporale finirà per indebolirsi e finire il suo ciclo vitale nel tra Pavese e Milanese meridionale.
Dietro la supercella tra Palestro (PV) e Robbio (PV):
Intanto nuovi focolai temporaleschi popolano le alpi a Ovest, con la possibilità quindi di una nuova passata, che potrebbe questa volta interessare le alte pianure. Con calma torno quindi verso Ovest, ed ecco che alle 18 un nuovo temporale partito dal Biellese dà segni di intensificazione.
Seconda supercella, tra Biellese e alto Novarese
A Ovest di Buronzo (VC) si delinea la seconda supercella della giornata, anch’essa in moto verso Est, che va via via intensificandosi. La supercella percorre proprio le alte pianure ipotizzate in precedenza, che non hanno risentito del passaggio del primo temporale e quindi conservano intatta l’energia a disposizione per la convezione.
Nuova supercella nel Biellese:
Condensazione molto bassa sotto la base:
Sull’alta pianura Vercellese:
L’intensità di questa supercella non è inferiore all’altra, anche se la struttura risulta meno “cattiva”. Anzi, molti ingenti danni vengono segnalati nella zona di Valdengo (BI) a causa di fortissime raffiche lineari.
Il temporale finirà la sua corsa nell’alto Novarese, mantenendo comunque anche nelle ultime fasi delle belle striature dovute alla rotazione del mesociclone.
Ultime fasi nel Novarese:
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